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I “GIGANTI” a TAURIANOVA INVITANO ALLA FESTA PATRONALE

I “GIGANTI”  a TAURIANOVA INVITANO ALLA FESTA PATRONALE
Pubblicato il 17 Settembre 2015
da CarmenMinutoli.
Italia, Calabria
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FESTE&TRADIZIONI POPOLARI: I FOLKLORISTICI GIGANTI “INVITANO” LA POPOLAZIONE A PARTECIPARE AL TRADIZIONALE ‘FALO’ ALIAS U’MBITU,CHE DA IL VIA ALLA FESTA PATRONALE DEDICATA A MARIA SS delle GRAZIE, MADONNA della MONTAGNA, PATRONA DI TAURIANOVA.
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In Calabria da tempi memorabili, il 29 agosto di ogni anno, in un paese della provincia di Reggio, ovvero Taurianova , si svolge una “sagra” o fiera” popolare che da l’avvio ad un periodo di festa intenso e coinvolgente lungo dai 12 ai 13 giorni il quale culmina nella Devozione della Madonna della Montagna del 7-8 e 9 settembre. Quella del 29 agosto è la festa di preparazione che chiama i cittadini della comunità taurianovese e dei paesi dei dintorni davanti al rito del falò, conosciuto meglio con il termine dialettale di U’MBITU (ovvero l’invito). E’ un appuntamento al quale l’intera comunità non può mancare ( o meglio non dovrebbe, potendo). Nella piazza antistante la chiesa di Santa Maria delle Grazie detta anche Madonna della Montagna viene posta della sabbia e sopra essa vengono accatastati uno sopra l’altro grandi quantità dei così detti “luppinazzi” secchi; la gente, specie i ragazzini cominciano fin dalle ore pomeridiane a popolare la piazza ed assistono a questi preparativi; l’atmosfera cambia ed il paese si anima. La facciata della chiesa appositamente addobbata a festa fa da sfondo a questo rito che mescola il sacro ed il profano (specialmente nei secoli passati), e la sua porta spalancata che lascia intravedere sullo sfondo la rassicurante immagine della Madonna sovrastata da un magnifico affresco con Gesù sembra voler “invitare” la comunità ad essere presente e partecipe, ma più di ogni altra cosa a vivere questo evento sotto una luce religiosa e di presenza divina. Il momento catartico era , ed è , quello dell’accensione del fuoco da parte del sindaco. Da alcuni anni anche il parroco presenzia all’evento. Quando scende la sera e tutto intorno comincia ad imbrunire la gente popola la piazza formando un grande cerchio intorno a quel che di lì a poco diviene un vero e proprio crepitio di lunghe fiamme che si stagliano verso l’alto e con forza irrompono nel cielo squarciando il buio Un momento di vera e propria attrazione durante il quale si possono osservare centinaia di occhi rapiti da quell’atmosfera, volti verso il cielo, spesso con espressione estatica , quasi in preghiera. Dai racconti dei più anziani ho appreso che questo rito fin dall’antichità aveva lo scopo di segnare l’inizio degli “affari”; ovvero era considerato il periodo propizio per intensificare le attività agresti, il commercio, le compravendite, le inaugurazioni di nuovi edifici, l’acquisto di nuovi ornamenti per la casa, ed addirittura anche quello per combinare “accasamenti” (alias futuri matrimoni ). Con il trascorrere del tempo alcuni aspetti ed effetti sono andati via via scomparendo, lasciando il posto alla celebrazione come semplice momento di festa ed ottima occasione di ritrovo fra gli abitanti del luogo ed i forestieri. La Danza dei “Giganti” è il momento più spettacolare soprattutto per i giovanissimi che si divertono ( quando non si spaventano) nel vedere ballare al ritmo dei tamburi queste enormi statue le quali simboleggiano il Re e la Regina con il loro seguito rappresentando un immaginario “incontro” fra il passato e il presente. *** Carmen Minutoli – Italian Journalist – Italy – Consentito utilizzo citando autore e fonte –
***
fotoservizio: c@rmenminutoli

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