Dopo oltre due anni di latitanza la Polizia di Stato di Ancona ha arrestato Filippo De Cristofaro, condannato in via definitiva all’ergastolo per aver ucciso il 10 giugno 1988 in mare, al largo della costa di Senigallia, la skipper 34enne Annarita Curina, prima stordita con il valium e poi finita a colpi di machete. Il killer del catamarano, come era stato soprannominato dalla stampa, viveva a Sintra, 30 chilometri da Lisbona, in Portogallo ed era latitante dal 21 aprile 2014, quando non era rientrato dopo un permesso premio di tre giorni.
Al momento della cattura (che è stata possibile grazie dello S.C.O. della Polizia di Stato, ai nuclei speciali della Polizia portoghese e al coordinamento di Eurojust), De Cristofaro era su convoglio ferroviario diretto a Lisbona e aveva con sé un passaporto, una carta di identità e una patente nautica italiane contraffatte intestate a un nome di fantasia, Andrea Bertone, nonché 5.900 euro in contanti.
Per l’omicidio di Annarita Curina era stata condannata anche la sua complice e amante, l’allora 17enne olandese Dyana Beier, che ha già scontato la sua pena di 6 anni e 6 mesi. I due erano stati fermati il 21 luglio del 1988, nel porticciolo della cittadina tunisina di Ghar El Melh.
De Cristofaro era già evaso una prima volta, il 6 luglio 2007, durante un permesso premio, ma venne catturato il mese successivo ad Utrecht in Olanda, dove vive la figlia Caroline De Cristofaro, nota giornalista televisiva olandese.
Omicidio catamarano, arrestato il latitante De Cristofaro