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Da una email all’ordine di un bonifico. Arrestato camerunense

Da una email all’ordine di un bonifico. Arrestato camerunense
Pubblicato il 24 Settembre 2017
da AntonioChiera.
Italia, Piemonte
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Operazione della polizia postale a tutela delle vittime della frode informatica “man in the middle”

Arrestato un quarantenne per riciclaggio. Indagata per ricettazione anche la moglie

Nei giorni scorsi, il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino ha arrestato un quarantenne colto nell’atto di prelevare da un conto, già oggetto di indagine, un’ingente somma di denaro di provenienza illecita.

L’attività, nata e conclusasi in meno di 24 ore, è scaturita dalla denuncia presentata presso la Sezione Polposta di Asti da un’azienda piemontese vittima di una frode informatica denominata “man in the middle”.

Questo tipo di fenomeno criminoso è uno degli attacchi più comuni perpetrati dagli hacker ai danni degli operatori economici che intrattengono rapporti commerciali online: il malfattore si inserisce clandestinamente all’interno delle conversazioni le quali, solitamente, avvengono attraverso scambi di email tra le aziende interessate ed acquisisce informazioni sui pagamenti della forniture o sulle transazioni finanziarie di qualunque tipo.

Successivamente, utilizzando un indirizzo e-mail pressoché identico a quello realmente in uso all’azienda venditrice, trae in inganno il debitore inducendolo a indirizzare il pagamento pattuito verso uno specifico conto corrente, appositamente creato per incassare il provento illecito.

In questo caso, l’azienda italiana, a fronte dell’invio di una consistente quantità di merce ad una ditta cilena con cui intratteneva di prassi rapporti commerciali, era in attesa di ricevere il pagamento di circa 37.500€ tramite bonifico internazionale, mai pervenuto a causa del dirottamento operato dai criminali su un conto apocrifo. Infatti, attraverso un indirizzo di posta elettronica quasi simile a quello in uso all’azienda italiana, il partner commerciale sudamericano è stato indotto a ordinare l’esecuzione della transazione su un conto differente rispetto a quello legittimo.

Individuato il conto destinatario del bonifico, gli operatori del Compartimento hanno ricostruito i movimenti del denaro, monitorando i numerosi prelievi che avvenivano in diverse tranches presso svariati uffici postali di Torino.

Durante uno di questi prelievi, è stata individuata la presenza del sospettato in una filiale torinese, anche grazie alla collaborazione con Poste Italiana S.p.a.

Il soggetto, cittadino camerunense, è stato fermato allo sportello dagli investigatori nell’atto di prelevare denaro dal conto monitorato: in tasca aveva già 4.000€ in contanti, mentre una buona parte della restante somma indebitamente ricevuta era stata oggetto di versamento su un conto intestato alla moglie, così da occultare le tracce della provenienza illecita. Il soggetto è stato tratto in arresto per riciclaggio ed è attualmente sottoposto su ordine del GIP presso il Tribunale di Torino alla misura della custodia cautelare in carcere.

Attraverso la successiva perquisizione locale a suo carico, è stato possibile accertare anche il coinvolgimento della moglie, che a sua volta deteneva gran parte del denaro già trafugato il giorno precedente: la stessa è stata indagata in stato di libertà per ricettazione.

L’indagine della Polizia Postale, oltre ad assicurare in tempi brevi i colpevoli alla giustizia, ha consentito di recuperare interamente la somma frodata sequestrando circa 21.500,00 euro in contanti e 15.000 euro giacenti sui conti intestati ai coniugi, già bloccati cautelativamente.

Il “Man-In-The-Middle” è uno degli attacchi hacker più comuni e diffusi da cui gli imprenditori possono difendersi anche senza la necessità del possesso di particolari competenze informatiche ma ricorrendo a prudenti accortezze dettate, principalmente, dal buon senso. Sarebbe, infatti, utile chiedere conferma al proprio interlocutore (magari ricorrendo a una semplice telefonata) per verificare se l’Iban comunicato sia genuino o se l’indirizzo mail dal quale è pervenuta la comunicazione appartenga effettivamente al partner commerciale.

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