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Crotone, richiedente asilo terrorista Isis: «Sgozziamoli!»

Crotone, richiedente asilo terrorista Isis: «Sgozziamoli!»
Pubblicato il 19 Giugno 2017
da YouReporterNEWS.
Italia, Calabria
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La Polizia di Stato di Crotone ha concluso questa mattina una complessa operazione antiterrorismo che ha portato all’arresto di un 29enne iracheno ritenuto responsabile del reato di associazione con finalità di terrorismo internazionale e istigazione a delinquere. L’arrestato, richiedente asilo, istigava alcuni inquilini del Centro Sprar di Crotone a partecipare all’organizzazione ISIS e a perpetrare atti violenti con finalità terroristiche.

L’attività di proselitismo veniva svolta fornendo notizie, chiarimenti e materiali sullo Stato islamico e le sue finalità. Va segnalato come il destinatario della misura cautelare personale, il quale in più occasioni ha apertamente manifestato la propria appartenenza all´ISIS, risulta, dalle indagini espletate dai poliziotti della DIGOS di Crotone, soggetto particolarmente violento e pericoloso, dedito alla quotidiana visione di video oltremodo cruenti riconducibili all´estremismo islamico.
La palese condivisione dei principi più radicali della religione islamica, nonché delle modalità terroristiche di imposizione degli stessi, da parte dell´indagato, emerge non soltanto dalla condivisione, con altri soggetti che così interessava a quelle vicende, sul proprio profilo facebook di filmati riconducibili al Califfato Islamico, ma ancor di più, nell´esaltazione degli attentati terroristici eseguiti da affiliati del Daesh in tutto il mondo, da ultimo quello compiuto a Manchester il 22 maggio. Con riferimento a tale ultimo grave attacco suicida, che ha registrato la morte di 23 persone e 122 feriti gravi, il cittadino iracheno arrestato ha manifestato compiacimento, esultando davanti ad altro coinquilino del centro SPRAR in cui si trova ospite ed inneggiando alla Jihad con le usuali frasi pronunciate in occasione di atti terroristici e di martirio.
Le convinzioni religiose riconducibili all´Islam più radicale condivise dall´ H.A.H. emergono nella fattiva condivisione con i predetti di filmati inneggianti all´estremismo islamico, che glorificano la bandiera dell´Isis e la perpetrazione di attentati, e nella sollecitazione dell´interesse dei suoi interlocutori sullo Stato Islamico, fornendo loro chiarimenti e notizie circa la natura e le “giuste” finalità dello stesso.
Emblematica della pericolosità e della propensione alla Jihad più estrema del prevenuto, risulta il contenuto di una conversazione captata, nella quale l´indagato riferisce alla sorella che, nonostante qualcuno gli avesse chiesto di rientrare nel suo paese d´origine per prendere parte attivamente alla “guerra santa”, la sua condivisione ai principi sottesi alla Jihad, lo avrebbero spinto a rimanere in Italia in quanto la sua missione sarebbe stata quella di “redimere gli infedeli”, riferendo espressamente, in altra parte della conversazione, che “a queste persone dovrebbe essere tagliata la gola”.
Ad evidenziare l´estrema pericolosità sociale connaturata alla personalità dell´H., risulta opportuno menzionare il viaggio a Roma effettuato dall´indagato in data 22 marzo. Durante la sua permanenza nella capitale, particolarmente interessante risulta una conversazione ambientale nella quale il soggetto arrestato, riferisce al suo interlocutore che, mentre passeggiava tra le vie della capitale, le sue fattezze, ovvero la barba lunga e l´aver portato al seguito una busta in plastica, hanno cagionato un particolare allarmismo, tanto che la polizia del luogo, interveniva controllandolo, a suo dire, molte volte, facendo risaltare nella circostanza che proprio quello era l´obiettivo che il prevenuto intendeva perseguire: cioè creare allarme e tensione in questo particolare periodo di ripetuti attacchi terroristici anche individuali.

Ad ulteriore riscontro dell´estremismo e del percorso di radicalizzazione intrapreso dall´H.A.H, nonché del suo atteggiamento volto a promuovere la Jihad, vi sono una serie di intercettazioni ambientali nel corso delle quali emerge come il predetto sia intento a visionare sul proprio smartphone numerosi video riconducibili all´ideologo MULLAH Krekar, considerato uno dei principali ideatori dello Stato Islamico in Kurdistan.
L’iracheno, ritenuto persona violenta e fortemente incline alle attività criminali, aveva manifestato esaltazione in occasione del recente attentato terroristico di Manchester.

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