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Corruzione per ex dirigente INAIL. Mazzetta non solo in €

Corruzione per ex dirigente INAIL. Mazzetta non solo in €
Pubblicato il 14 Novembre 2017
da AntonioChiera.
Italia, Sicilia
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Sequestrato il patrimonio di un ex dirigente INAIL accusato di corruzione.

I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale disposta nei confronti di G. L. M., ex Vice Direttore INAIL di Palermo e già Direttore dell’ufficio di Termini Imerese, ritenuto responsabile di aver consentito illecitamente il rilasci o di numerosi DURC (Documenti unici di regolarità contributiva), a favore di una pluralità di imprenditori che lo ricompensavano pagando sostanziose mazzette.

Il provvedimento emesso dal la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, su proposta della Procura della Repubblica di Palermo, è stato eseguito dalle Fiamme Gialle del G.I.C.O. di Palermo, che hanno operato il sequestro per equivalente di immobili e conti correnti nella disponibilità dell’ex dirigente, per un valore complessivo pari a 516 mila euro.

Le indagini condotte dai finanzieri hanno permesso di ricostruire la fitta rete di complicità tra L. M., all’epoca ai vertici degli uffici palermitani dell’INAIL, ed imprese compiacenti che – nonostante il ricorrere di evidenti cause ostative, come l’esistenza di cartelle esattoriali mai pagate – veni vano favorite nell’entrare in possesso delle certificazioni di regolarità contributiva.

Il rilascio di Documenti Unici di Regolarità Contributiva del tutto falsi ha consentito ad imprenditori privi di scrupoli di realizzare, tra il 2007 ed il 2012, ingenti guadagni attraverso la partecipazione ad appalti e gare pubbliche senza averne titolo e, in altri casi, di ottenere pagamenti da pubbliche amministrazioni nonostante fosse sistematicamente evaso il versamento di contributi e premi assicurativi dovuti a ll’INPS e d dell’INAIL, determinando così un rilevantissimo danno alle casse dell’Erario ed una distorsione delle regole di funzionamento della concorrenza e del mercato.

Per le sue “prestazioni”, l’alto funzionario colluso veniva ricompensato con la consegna di buste contenenti denaro, che riscuoteva direttamente presso il proprio ufficio, ovvero ottenendo l’accredito di somme direttamente su conti correnti di cui era titolare o di cui aveva la disponibilità perché intestati a familiari o persone a lui vicine.

In taluni casi, la “mazzetta” veniva riscossa anche sotto forma di concessione dell’uso gratuito di cellulari e auto di lusso.

Oltre alle condotte di corruzione e concussione, gli investigatori hanno ricostruito l’inclinazione a commettere illeciti del L. M. G., il quale truffava la stessa INAIL, attestando falsamente le proprie presenze in ufficio, e chiedeva ad altri dipendenti di sottrarre e distruggere la documentazione custodita presso gli uffici INAIL di Termini Imerese (PA), durante l’esecuzione di perquisizioni svolte nei suoi confronti, da parte dei finanzieri all’uopo incaricati dall’Autorità Giudiziaria.

Le investigazioni condotte hanno , inoltre , fatto emergere la vicinanza del L. M. a diversi esponenti di “cosa nostra” , quali il costruttore C. G., della famiglia mafiosa dell’Arenella, il capo del mandamento San Lorenzo, V. G., e gli esponenti del clan Madonia, del quale per diverso tempo era stato il “ cassiere ”.

Del L. M. avevano , peraltro, parlato anche alcuni collaboratori di giustizia, riferendo di una sua partecipazione alla gestione degli appalti di cui al tempo si era occupato A. S., il “ministro dei lavori pubblici” della Mafia.

Nel corso delle investigazioni, sono stati – infine – documentati i rapporti d’affari intercorsi tra G. L. M. e G. D., anche quest’ultimo colpito da misura di prevenzione eseguita dalla Guardia di Finanza nel dicembre 2016 e con il quale il L. M. divideva gli “utili” derivanti dalla gestione illecita di alcune cooperative.

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