L’oro torna ai massimi storici sopra i 3600 dollari, venerdì ha chiuso a 3636 dollari l’oncia, oggi siamo a 3633,2. Attesa per la chiusura settimanale di domani. La scorsa ottava si è conclusa con un rialzo del 4%, è stato il terzo incremento settimanale consecutivo e il più ampio dal mese di aprile. Il rialzo di venerdì 5 settembre ha dato l’allarme tra gli operatori, è stata superata una importante resistenza a 3500 dollari, record che era stato segnato solo nello scorso mese di aprile. Il rialzo della scorsa settimana, pari al 4%, è stato il terzo consecutivo e il più ampio dalla scorsa primavera.
Negli ultimi tre anni il gold ha triplicato il prezzo. Dall’inizio dell’anno il lingotto ha guadagnato il 40% (+22% con la quotazione in euro) e sono stati fattori come, di recente, i dati poco brillanti sul mercato del lavoro americano, a rafforzare le aspettative su un imminente taglio dei tassi da parte della Fed. Il 17 settembre prossimo ci sarà la riunione mensile della Fed: si ipotizza un taglio di 25 punti base, anche se qualcuno scommette che si potrebbe andare al raddoppio, a -50 punti base. Questi rumors su un prossimo di un abbassamento dei tassi spingono la domanda di oro, ma il rally è dovuto anche alla profonda incertezza geopolitica, con i due conflitti in Medio Oriente e in Ucraina che non stanno ancora, nonostante gli sforzi globali, trovando una soluzione. Il prezzo dell’oro è stato sostenuto di recente da nuovi acquisti delle banche centrali.Quella cinese ha incrementato le riserve di oro per il decimo mese consecutivo. Si ipotizza un raggiungimento del livello 3700 usd l’oncia, qualcuno come Banca Goldman Sachs azzarda anche 4.000 usd l’oncia nel medio termine.