SAN GENNARO 2025
Alle 10:07 si è rinnovato il PRODIGIO
della LIQUEFAZIONE del SANGUE
OMELIA
“Sorelle e fratelli,
oggi Napoli si ferma come il mare quando il vento si placa. È un placarsi interiore, la sensazione di una giornata di festa, di fede, di identità. Le strade si fanno navate, i balconi cantorie, la città una cattedrale intera. Al centro, non un oggetto, ma un segno: un’ampolla, un sangue, un nome — Gennaro. Qui celebriamo non un trofeo, ma una memoria viva: quella dei martiri che l’Amore non ha lasciato soli. Il tempo, che velocemente svuota i nomi dei dominatori, conserva invece i nomi delle vittime — scritti nel pianto dei poveri, nel grido degli innocenti, nel silenzio degli ultimi. Anche quando a noi sfuggono, Dio li conosce e li incide nelle sue palme.
La Parola ci pone oggi sulle labbra una frase che è varco e promessa: «Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo la salverà» (Mc 8,35). Non è un motto per poster, è un ponte tra due rive. Su quel ponte Gennaro passò intero: la carne consegnata, la paura vinta, la libertà restituita al suo Autore. Non scelse di salvarsi: scelse di donarsi. E il sangue, che i violenti credettero sigillo d’oblio, divenne voce: voce che ancora predica alla città e la chiama a fidarsi del Vangelo più di ogni calcolo, più di ogni prudenza. Guardiamo quel segno non con superstizione, ma come invito a scommettere tutto sull’Affidamento.
Oggi la parola sangue ci brucia addosso. Perché il sangue è un linguaggio che tutti capiamo, e che chiede conto a tutti. Il sangue di Gennaro si mescola idealmente al sangue versato in Palestina, come in Ucraina e in ogni terra ferita dove la violenza si crede onnipotente e invece è solo rumore.