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La riforma amministrativa nel Regno di Napoli

La riforma amministrativa nel Regno di Napoli
Pubblicato il 9 Dicembre 2019
da lagorainforc.
Italia, Calabria
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“La riforma amministrativa degli enti pubblici nel Mezzogiorno durante il decennio francese ed il rapporto tra Stato e Chiesa” è stato oggetto di analisi della nuovo incontro, organizzato dal Circolo Culturale “L’Agorà” e dal Centro studi “Gioacchino e Napoleone”, giunto alla sua XXV edizione. I lavori della full-immersion sono stati aperti dai saluti di Don Giorgio Costantino, parroco della Chiesa di San Giorgio al Corso, che ha evidenziato che Reggio Calabria ha una storia nobilissima, quindi importante e merita di essere ricordata. «Il subentrare dell’amministrazione dei napoleonidi nel Mezzogiorno –evidenzia nel suo intervento Gianni Aiello (presidente delle due co-associazioni) – fa emergere l’inadeguatezza del sistema amministrativo borbonico e ciò diede adito durante il decennio francese ad una serie di decreti». Nel Regno di Napoli tali disposizioni legislative determinarono l’istituzione delle amministrazioni provinciali con i consigli generali della provincia, la creazione dei distretti con i relativi consigli distrettuali, dei circondari, dei cantoni, dei comuni. L’Amministrazione comunale fu modificata con la creazione del Decurionato che sostituiva i Parlamenti delle Università. La parola è passata a Matteo Gatto Goldstein, studioso di tematiche locali, che nel corso del suo intervento ha analizzato lo stato dell’università di “Mesorrofa” (come da trascrizione) a partire dal 1808. Si tratta di una serie di delibere con diversi ordini del giorno e nel corpo delle stesse si riscontra la firma con il segno di croce da parte dei decurioni. Dai dati esaminati dal relatore Matteo Gatto Goldstein sembrerebbe che tale carteggio sia sopravvissuto ad una più ampia documentazione. Ha concluso i lavori Natale Bova (segretario del sodalizio organizzatore) che ha trattato i “rapporti tra Stato e Chiesa” quali la ricostruzione di forme di assistenza religiosa ai poveri e ai malati attraverso istituti religiosi già presenti nel Regno, come quello delle Signore della Visitazione.

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