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EMERGENZA CORONAVIRUS, LA PROTESTA DEGLI AMBULANTI

EMERGENZA CORONAVIRUS, LA PROTESTA DEGLI AMBULANTI
Pubblicato il 2 Maggio 2020
da gobbo1981.
Italia, Puglia
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Le ripercussioni dei vari D.P.C.M., relativi all’emergenza coronavirus in Italia, iniziano a sentirsi. Nel video che ormai circola su vari social, si assiste all’ ennesima battaglia dei commercianti ambulanti, che straziati dalla chiusura forzata delle loro attività, hanno deciso di protestare consegnando le chiavi delle loro attivià. E’ chiaro che in un periodo di crisi sanitaria i problemi legati all’emergenza, si ripercuotono sull’ economia del commercio al dettaglio, ma soprattutto su quello degli operatori ambulanti. Come si può intuire dalle dichiarazioni del Sig. Pace Vito (veditore ambulante di biancheria intima) di Gioia del Colle, intervistato da Michele Colaprico segretario della Lega di Gioia del Colle, la categoria di cui egli fà parte è stata completamente abbandonata a se stessa, senza che alcun decreto del Presidente del Consiglio abbia messo in atto azioni volte a tutelare il settore. Bonus di 600 euro, arrivati non a tutti o distribuiti con largo ritardo, non possono essere soluzioni definitive. Pertanto, il messaggio della protesta, rende chiara la totale assenza del Governo, volta a tutelare coloro che hanno e che continuano a pagare le tasse della propria partita iva anche in questo momento, dove i guadagni sono stati azzerati del tutto. La valutazione delle affermazioni, tende ad un approccio pacifico della problematica, ma che a distanza di tempo, potrebbe generare malcontenti ben più gravi, facendo precipitare la situazione in casi molto più gravi. Finora nessuna risposta dalle Autorità Nazionali, Regionali, Comunali. Unica voce quella di Confesercenti, che attraverso un articolo postato sul sito nazionale, ribadisce la volonta degli operatori del settore di voler riaprire il 4 Maggio. Si spera che nel prossimo decreto, possano essere prese in considerazione soluzioni che permettano di attuare azioni volte a tutelare la salute dei cittadini, ma che al contempo non privino del diritto al lavoro i tanti venditori ambulanti.

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