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Calatabiano (Catania): Il Cav. Rosario Patanè Assolto nel Processo di Diffamazione su Facebook

Calatabiano (Catania): Il Cav. Rosario Patanè Assolto nel Processo di Diffamazione su Facebook
Pubblicato il 21 Marzo 2025
da capasapa.
Italia, Sicilia
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Il 21 novembre 2024 segna una data importante per il Cavaliere Rosario Patanè. Dopo un lungo e complesso iter giudiziario, il tribunale di Catania ha emesso una sentenza di assoluzione con formula piena nei suoi confronti, ponendo così fine a un processo di diffamazione che aveva sollevato molte discussioni nella comunità locale.
Il Cav. Patanè, difeso dall’avvocato Tiziana Franco, ha sempre mantenuto la propria innocenza, affermando che le accuse mosse contro di lui erano infondate e frutto di malintesi. La sentenza del 21 novembre non solo conferma la sua posizione, ma rappresenta anche una vittoria per il diritto alla libertà di espressione e alla reputazione personale.
Nel corso del processo, sono emerse prove che hanno dimostrato l’assenza di intenti diffamatori nelle affermazioni contestate. La difesa ha presentato un quadro chiaro della situazione, evidenziando come i commenti sui social media fossero stati travisati e mal interpretati. La sentenza del tribunale ha riconosciuto che le parole del Cav. Patanè non avevano il carattere di offesa né tantomeno l’intento di ledere la reputazione di alcuno.
Questo verdetto non è solo una vittoria personale per Patanè, ma anche un segnale importante per tutti coloro che utilizzano i social media come piattaforma di comunicazione. In un’epoca in cui le parole possono viaggiare rapidamente e avere un impatto significativo, è fondamentale che si tuteli il diritto di esprimere le proprie opinioni senza timore di ritorsioni legali ingiustificate.
Il Cav. Rosario Patanè, da sempre attivo nella comunità, ha espresso la sua gratitudine nei confronti del suo legale e di tutti coloro che lo hanno sostenuto in questo difficile percorso. “Questa sentenza è una vittoria non solo per me, ma per tutti coloro che credono nella giustizia e nella verità”, ha dichiarato. “Spero che questa esperienza possa servire da monito per chiunque pensi di utilizzare la diffamazione come strumento di attacco personale”.

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