di Raniero Pedica –
La bottega di artigianato tradizionale di Vincenzo Dobboloni, in arte Mastro Cencio, non è solamente il laboratorio artistico e artigianale dove è possibile ammirare e acquistare copie fedeli di oggetti in ceramica d’ogni epoca e stile realizzati con tecniche e procedimenti antichi e raffinati. Il laboratorio scavato nel tufo del “Mastro”, a pochi passi dal centro storico di Civita Castellana, è anche un punto d’incontro e di scambio culturale, tra vasellame villanoviano, etrusco, falisco, greco, romano medievale e rinascimentale, per molti appassionati italiani e stranieri di storia, archeologia, cultura, arte e letteratura. Passare da Mastro Cencio, quindi, oltre al piacevole conversare tra amici e conoscenti che condividono le stesse passioni, offre sempre la possibilità di conoscere artisti, letterati e personaggi curiosi di ogni età e nazionalità. Tra i personaggi che frequentano questo piacevole luogo d’incontro, sabato scorso era presente anche Alessio Grandicelli, un eclettico quanto geniale rievocatore storico di Castel Sant’Elia. Quello che sorprende in questo ragazzo, non è solamente la sua indubbia passione e attitudine per la rievocazione storica, ma l’atteggiamento culturale e il rigore storico nelle fedeli ricostruzioni d’epoca che riesce a realizzare. Alessio è un vero artista del vivere quotidiano del passato: un personaggio che divertendosi, studia e sperimenta tecniche antiche per realizzare abiti, calzature, acconciature, monili, armi, armature, strumenti musicali e oggetti d’uso comune nelle popolazione italiche preromane e imperiali. Oltre alla buona conoscenza storica e all’abilità manuale, questa sua passione permette di conoscere e valorizzare radici storiche, artistiche e culturali. Grazie ad Alessio e al suo gruppo di rievocazione storica, con costanza e dedizione, riemergono usi, costumi, danze, scene di banchetto, cerimonie divinatorie e riti conosciuti sinora solamente da fonti storiche e documentali. Scene e coreografie che spesso sono presentate a un sempre più vasto e interessato pubblico, come ad esempio la settimana scorsa presso gli spazi all’aperto del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma. Il filmato mostra le repliche di antichi di strumenti musicali a corda e a fiato costruiti da Alessio Grandicelli: veri esempi di archeologia sperimentale che fanno rivivere e riascoltare suoni perduti e arie musicali tanto suadenti e armoniose quanto dimenticate. Nel filmato è particolarmente interessante il timbro musicale del doppio flauto, strumento a fiato di antiche popolazioni come i greci, etruschi e romani, ma anche del popolo del territorio di Civita Castellana: i Falisci. Le arie e l’abilità musicale dei flautisti falisci, infatti, erano ben note, richieste e apprezzate anche nel periodo imperiale romano, quando i musici originari del territorio chiamato Ager Faliscus rallegravano i sontuosi banchetti dell’aristocrazia romana.