“ll segreto di Anna”. E’ un’inchiesta giornalistica su un suicidio sospetto, quello del commissario di polizia Anna Esposito, cavese 35enne, morta a Potenza nel 2001. L’autore è un giornalista lucano de La Gazzetta del Mezzogiorno. Si chiama Fabio Amendolara, ha la stessa età del commissario Anna Esposito e, coincidenza, è arrivato a Potenza il 12 marzo del 2002. “Esattamente un anno prima, il 12 marzo del 2001, Anna moriva in circostanze mai chiarite”, spiega l’autore dell’inchiesta giornalistica.
La storia è questa: Anna ha 35 anni e dirige l’ufficio della Digos nella città in cui è scomparsa Elisa Claps. Contatta il fratello della ragazza e gli chiede un appuntamento, ma pochi giorni dopo viene trovata nel suo alloggio senza vita. “Impiccamento atipico”, lo definiscono i medici. Prima ancora che l’indagine giudiziaria venga chiusa, la polizia di Potenza sentenzia: “È suicidio”. In fondo tutti gli elementi sembrano esserci: Anna usciva da una turbolenta storia d’amore e circolavano voci di un precedente tentativo di togliersi la vita. Eppure già poco dopo la morte della poliziotta cominciano a circolare voci secondo cui sarebbe stata uccisa. Questa indagine giornalistica scova discrepanze nei rapporti giudiziari della polizia e mette in evidenza le falle investigative. Indizi tralasciati, reperti non analizzati, impronte mai comparate, testimonianze parziali e mezze ammissioni rendono il caso molto ingarbugliato. Sullo sfondo ci sono le coincidenze che collegano la morte del commissario all’omicidio della giovane Elisa Claps. E’ un libro di giornalismo investigativo all’americana, che ha suscitato interesse nella stampa nazionale: il settimane Oggi ha dedicato due pagine alle scoperte di Amendolara (di recente il giornalista è stato a Istanbul, dove ha partecipato a un Simposio internazionale di giuristi sulle leggi di genere a protezione delle donne). E poi “aperture” di pagina sui grandi quotidiani nazionali. Amendolara non crede al suicidio: “Mi sono accorto subito che le testimonianze non combaciavano e che c’erano aspetti da approfondire”. Lo hanno capito anche gli investigatori, che un anno fa – dopo i primi articoli pubblicati da Amendolara sulla Gazzetta del Mezzogiorno – hanno ripreso a indagare. Ora l’ipotesi non è più suicidio ma omicidio volontario.
Giallo Esposito, Amendolara:Suicidio poliziotta non convince
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