Il problema del passaggio a Brembio di mezzi agricoli nelle vie cittadine, Via Gramsci e Piazza Matteotti, Via Monte Grappa, Via Vittorio Veneto, Via Roma e Via XX Settembre, come ricorda in un articolo oggi, lunedì 17 agosto, il quotidiano Il Cittadino, trattando della questione relativamente a tutta la Bassa Lodigiana, è stato imposto da tempo con forza all’attenzione dell’amministrazione comunale dalle proteste dei cittadini, rimaste inascoltate fino all’istituzione, con ordinanza n. 10/13 del 29 agosto 2013, del limite di velocità del transito nel centro abitato di 15 km/h per tutti i mezzi agricoli. L’ordinanza riconosceva i motivi della protesta dei cittadini, che, cioè, il centro abitato in diversi periodi dell’anno viene attraversato con ripetitività dalle macchine agricole, anche di notevole dimensione; che le vie interne del centro abitato risultano in diversi tratti esigue nella larghezza e prive di marciapiedi, tanto da imporre agli automezzi particolare attenzione nel transito per la presenza di pedoni in carreggiata; che la velocità allora consentita delle macchine agricole creava problemi di sicurezza in quanto eccessiva rispetto alle caratteristiche tecniche delle strade. Pertanto si procedeva, ritenendolo opportuno, per il miglioramento della sicurezza, ad istituire in tutto il centro abitato per i mezzi agricoli il limite attualmente in vigore dei 15 km/h. L’ordinanza firmata dall’allora sindaco Giuseppe Sozzi dava una risposta, la più facilmente percorribile, al problema della sicurezza stradale, ma non affrontava la questione nel suo complesso, secondo quanto lamentavano i cittadini che soffrivano disagi dal continuo passaggio dei mezzi in tutto l’arco della giornata, ore serali comprese. Tant’è che le proteste non sono scemate, al contrario sono da allora aumentate, indicando, dopo l’ordinanza, alla radice del problema principalmente il mancato rispetto del limite da parte dei conducenti dei mezzi agricoli. Alcune sanzioni comminate hanno consolidato nell’opinione pubblica la convinzione che il male fosse il mancato rispetto del limite di velocità. Ma anche nell’amministrazione, nonostante le proteste, si è rimasti fermi, stimando e propagandando d’aver fatto tutto il possibile. Nell’articolo citato l’ex sindaco, attuale vicesindaco, dichiara al cronista: “Interverremo con maggiori controlli per verificare il rispetto dell’ordinanza e la prudenza alla guida”. Ma, detto questo: “Detto questo, però le aziende agricole devono lavorare. Altrimenti tutti sono sempre pronti a chiedere di salvaguardare il territorio, le nostre tradizioni e le aziende agricole, ma poi all’atto pratico non sopportano il minimo disagio”. Una frase che non merita commento in quanto si qualifica da sola quanto disinteresse al problema, e a cosa esso significhi per i residenti che abitano nelle case prospicienti le vie di transito dei mezzi agricoli, disinteresse derivante per più d’un cittadino, annoto, al fatto che il vicesindaco non abita attualmente a Brembio.
Un trattorista brembiese in un gruppo su Facebook ha affermato: “Vi dico che passare a più di 15 all’ora è difficile… forse vi sembra che vadano forte per le dimensioni che hanno”. E ancora: “Le vibrazioni sono date dai dossi e non dai trattori direttamente”. Due affermazioni di un addetto ai lavori sulle quali vale la pena di ragionarci su. Qui ci si occuperà solo della questione della velocità, lasciando l’altra questione, le vibrazioni, ad un altro articolo.
Bisogna precisare i motivi dei passaggi principali: c’è innanzitutto l’uscita e l’ingresso in paese dei mezzi di un contoterzista che ha il deposito in Via Cavour; questi mezzi devono usare necessariamente Via Monte Grappa per tutte le direzioni (praticamente tutte le vie che portano a Livraga, Secugnago, Ossago). Ci sono poi i mezzi che conferiscono liquami e trinciato al biogas di Brembio Energie; questi passano soprattutto per Via Roma, Via Gramsci e Via XX Settembre. Infine, altro passaggio consistente, è quello dei mezzi dell’Azienda agricola Sabbiona. Esamineremo particolarmente quest’ultimo perché interessa praticamente tutto il centro abitato. I mezzi utilizzano due percorsi che attraversano il paese da parte a parte. Il primo percorso va dall’incrocio della strada provinciale SP 168 con Via Monte Grappa, attraversa tutta la via, poi Via Gramsci e Via Roma fino all’uscita del paese all’altezza di Via Arcobaleno. Il percorso misura circa 1,4 km. Il secondo percorso dallo stesso incrocio iniziale prosegue lungo la SP 168 fino all’incrocio con la SP 141 (tratto che non ha il limite di 15 km/h), entra quindi nel centro abitato lungo Via Vittorio Veneto, quindi Via Roma come il primo percorso. Questo percorso misura in totale circa 1,9 km, mentre la sola parte interna al centro abitato misura circa 1,3 km. Come si vede dall’immagine, secondo i calcoli forniti da Google, un’automobile percorrerebbe i due percorsi rispettivamente in 3 e 4 minuti in assenza di traffico con velocità media, il primo, di 28 km/h; il secondo con velocità media di 28,5 km/h. La differenza è ovviamente dovuta alla diversità dei percorsi. Viaggiare ad una velocità di 15 km/h significa percorrere in un minuto 250 m. Un mezzo agricolo che si muove lungo il primo percorso dovrebbe percorrerlo, in assenza di traffico, in circa 5 minuti e 36 secondi, mentre un mezzo che si spostasse sul secondo percorso dovrebbe percorrere la sola parte interna dal bivio per Zorlesco a Via Arcobaleno, in assenza di traffico, in 5 minuti e 12 secondi circa. Potrebbe anche essere che qualche mezzo agricolo viaggi, soprattutto se vuoto, a una velocità superiore a 15 km/h, in assenza di traffico, ma non certo, credo si possa convenire, alla velocità di un’automobile, stante comunque quanto la stessa ordinanza dichiara e cioè l’inadeguatezza delle vie cittadine al passaggio dei mezzi agricoli delle attuali dimensioni.
La piazza cittadina è frequentatissima, chiunque può mettere alla prova la velocità dei mezzi, considerando che Via Gramsci misura circa 210 m (dall’incrocio con Via Vittorio Veneto fino all’incrocio con Via Monte Grappa). Per percorrerla a 15 km/h si impiegano circa 50 secondi. Se un mezzo impiega un tempo inferiore significa che viaggia ad una velocità superiore ai 15 km/h.
Da quanto detto traspare, comunque, che non è la velocità il maggior problema anche quando superi di qualche km il limite fissato dall’ordinanza sindacale. Il problema più grande sono le vibrazioni, ma di questo si dirà in un altro articolo, le dimensioni dei mezzi comparate con la larghezza delle strade su cui transitano e la frequenza di passaggio. Proprio la notevole dimensione dei mezzi, ed il loro incrocio con altri veicoli, dalle biciclette, alle automobili, ai piccoli camion e autobus, dovrebbe suggerire innanzitutto la necessità di istituire il senso unico nelle vie Vittorio Veneto e Monte Grappa. Del resto, è cosa che già attuano i mezzi dell’azienda Sabbiona. Fatto questo stabilire, soprattutto, nelle parti più strette delle due vie un percorso ciclopedonale. In Via Roma, dove il doppio senso di marcia è irrinunciabile, dovrebbe essere istituito il divieto di sosta su entrambi i lati; in Via Gramsci, per gli stessi motivi, lo stesso, aprendo però Piazza Matteotti completamente al parcheggio, cosa che di fatto già avviene spesso e volentieri per manifestazioni di partito, celebrazioni religiose ed altro. Tutto questo incrementerebbe la sicurezza della circolazione, ma non risolverebbe ancora in gran parte il problema, che potrebbe essere attenuato limitando con un accordo con le parti la frequenza dei passaggi.
Sono questi semplici suggerimenti, ma si può pensare anche a soluzioni diverse. Se a Brembio esistesse un’amministrazione che intendesse amministrare sui veri problemi della sua popolazione, e non a limitarsi a lanciare promesse, proclami o avanzare minacce di dimissioni per nascondere la propria incapacità, come nel caso dell’accoglienza ai migranti, comincerebbe a riflettere seriamente sulla questione del passaggio dei mezzi agricoli per venirne a capo o comunque per ridurne al massimo i disagi che provoca nella popolazione.
Dare risposte serie ai disagi del transito di mezzi agricoli
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