Apiro (Marche) 25 giugno 2018

ABBAZIA DI SANT’URBANO (APIRO, MACERATA, MARCHE, ITALY)

L’Abbazia benedettina dedicata a S.Urbano, patrono di Apiro, viene ricordata per la prima volta nel 1033 in una pergamena che documenta una convenzione tra il suo abate e quello di S.Vittore alle Chiuse. La sua origine risale a qualche decennio prima dell’anno 1000. La sua egemonia si estendeva lungo la valle di S.Clemente e costituiva un centro di potere non solo religioso ma anche civile. Questo causò continui contrasti con il vicino Comune di Apiro, che culminarono intorno al XIII secolo con l’incendio e in parte la distruzione della chiesa. Nella seconda metà del XIII secolo il complesso fu rinnovato divenendo punto di sosta per i pellegrini in transito. Con decreto papale nel 1442 si unì all’Abbazia di Val di Castro e i Camaldolesi la ressero fino al 1810, anno in cui con le truppe napoleoniche francesi in Italia passò al demanio, Successivamente fu venduta a privati e trasformata in azienda agricola. Nel 1978 fu donata all’ECA e quindi al Comune di Apiro, attuale proprietario. Straordinario esempio di architettura romanica all’esterno colpisce il corpo absidale, composto da tre absidi corrispondenti alle tre navate. All’interno la chiesa pur di impianto unitario è nettamente divisa in tre ambienti: l’aula, che era riservata ai fedeli, il presbiterio, molto sopraelevato e in stile gotico che era riservato ai monaci e che per la presenza di un muro di rinforzo costituisce una sorta di chiesa a sé, e infine la cripta cui si accede attraverso una scala.
Secondo un’antica leggenda a volte nelle notti sena luna vi si aggira il fantasma del conte Guidobaldo Buonaccorsi da Montesanto, che durante la sua fuga qui fece tappa dopo l’efferata strage da lui compiuta, per vendicarsi di alcuni suoi parenti che si erano indebitamente appropriati di un’eredità che gli spettava.